Cari lettori, ben ritrovati! Come sempre, il mercoledì parliamo di musica, concerti e spettacoli; oggi però vogliamo parlarvi di un tema molto attuale: il secondary ticketing.
Partiamo subito con lo spiegare cos’è il secondary ticketing.
Si tratta di un mercato di biglietti, parallelo a quello autorizzato e attivo su internet, che offre in vendita biglietti per ogni tipo di evento. Su questi siti sono venduti biglietti non autorizzati e a prezzi notevolmente più alti rispetto al prezzo ufficiale.
Tutto questo naturalmente a danno del consumatore finale (lo spettatore) e dei rivenditori autorizzati.
Ne parliamo adesso proprio perché pochi giorni fa, si è svolta, al Teatro Franco Parenti di Milano, la prima conferenza internazionale contro il secondary ticketing, ideata e prodotta dalla Barley Arts Promotion, impresa organizzatrice di eventi riconosciuta a livello internazionale, con fondatore Claudio Trotta.
Tanti sono stati gli ospiti, sia appartenenti al panorama musicale, come Elio di Elio e le Storie Tese, che ha definito questi bagarini 2.0 dei “parassiti che fanno pena”, sia personaggi importanti come Claudio Maioli (manager di Ligabue), e i rappresentanti delle aziende, che vendono i biglietti sul mercato primario, come TicketOne.
Ad innescare il bisogno di organizzare una conferenza internazionale su questo tema, è stato sicuramente il ben noto “caso Coldplay” e lo scandalo di Live Nation Italia, che ha
rivenduto i biglietti dei suoi concerti direttamente a Viagogo, uno dei tanti siti di secondary ticketing.
Dopo queste rivelazioni, il tema della rivendita non autorizzata di biglietti era di dominio pubblico, tanto che molti programmi televisivi ne hanno parlato anche in prima serata, prime su tutti le “Iene”.
Naturalmente questo fenomeno non è nato solo qualche mese fa per i biglietti dei Coldplay, ma già da quando gran parte degli acquisti di biglietti avviene online.
Infatti anche un anno fa, erano già sorti molti dubbi sulla vendita dei biglietti per i concerti di Bruce Springsteen a San Siro, ma non essendo finita in televisione, la notizia non aveva avuto molto seguito.
E’ chiaro che il secondary ticketing non danneggia solo lo spettatore, ma tutta l’industria musicale, sia economicamente, sia per quanto riguarda la credibilità e l’immagine, tanto che molti artisti, nel momento dello scandalo hanno ribadito la loro completa estraneità ai fatti.
Sperando che la conferenza e i servizi in tv siano il primo passo per sconfiggere questo problema, Claudio Trotta ha fatto una ulteriore proposta per limitare i danni: il biglietto nominativo con foto identificativa dell’acquirente.
Questi accorgimenti però non bastano; servono anche leggi che tutelino gli spettatori e le industrie musicali, ma ancora la strada è in salita.
Mi raccomando, comprate i biglietti solo dai rivenditori autorizzati!
A mercoledì prossimo.
El.