Correva l’anno 1996 …
E nell’aria suonavano le note del brano “Vorrei incontrarti fra 100 anni” di Ron.
Rosalino Cellamare, in arte Ron, nasce a Dorno, in provincia di Pavia, il 13 agosto 1953, da padre di origini pugliesi che commercia olio di oliva. Fin da piccolo viene introdotto alla musica dal fratello Italo, pianista, che lo spinge a partecipare ad alcuni concorsi. È proprio grazie ad una di queste manifestazioni che viene notato e che può firmare il primo contratto (ad essere onesti non sarà lui a firmare, ma suo padre, visto che è ancora minorenne).
Nel 1970, a soli 16 anni, con il nome di Rosalino partecipa al suo primo Sanremo, in coppia con Nada (anche lei giovanissima) con la canzone “Pà diglielo a Mà”. Ma è nell’anno successivo, 1971, che, partecipando alla manifestazione Un disco per l’Estate con la canzone “Il Gigante e la Bambina”, scritta dal duo Pallottino-Dalla, inizia a farsi conoscere al grande pubblico.
È proprio con questa canzone che inizia la collaborazione con Lucio Dalla; infatti subito dopo i due scrivono la musica di “Piazza grande”, che lo stesso Dalla porterà al Festival di Sanremo del 1972.
Nel febbraio del 1973, con il nome di Rosalino Cellamare, esce il suo primo album “Il bosco degli amanti” a cui seguirà, a novembre, il secondo “Dal nostro livello”, al quale partecipa il fratello Italo.
Dal 1975 al 1979 si dedica quasi esclusivamente al cinema, interpretando vari film, fra i quali “In nome del Papa Re” di Luigi Magni, partecipa anche a delle serie televisive e incide soltanto un brano, che rimarrà un singolo, in quanto non sarà mai inserito in nessun album.
Bisogna attendere il 1979 perché ritorni a tutti gli effetti alla musica a tempo pieno, quando Lucio Dalla e Francesco De Gregori lo coinvolgono negli arrangiamenti del loro tour Banana Republic e gli danno modo di esibirsi come solista durante i loro concerti.
L’anno successivo esce l’album “Una città per cantare”, con il nome d’arte Ron, che di fatto è il suo primo grande successo al quale seguiranno, nel 1981, “Al centro della musica”, nel 1982, “Guarda chi si vede” e “Tutti cuori viaggianti”, nel 1983, “Calypso” e nel 1985 “Ron”.
Da questo periodo in poi, fino ai giorni nostri, Ron continua a produrre successi, compresa la canzone sopra citata “Vorrei incontrarti fra 100 anni”, che canta in duetto con Tosca e con la quale vince il Festival di Sanremo del 1996.
In Italia, a differenza degli anni che abbiamo già visitato nei nostri viaggi precedenti, per fortuna, non ci sono grandi fatti di cronaca, forse le cose che si possono ricordare sono l’allarme per la “Mucca pazza”, le elezioni politiche vinte da Prodi e il primo mammifero clonato, la pecora Dolly nata il 5 luglio.
Per quanto riguarda invece i miei ricordi personali legati a questa canzone ed all’annata in questione credo si possano riassumere nei lavori di ristrutturazione della casa, nella quale abito ancora adesso, e nel trasloco fatto agli inizi del mese di agosto.
In effetti, circa un paio di anni prima, con mia moglie, avevamo deciso di trasferirci in campagna nelle vicinanze dell’abitazione che avevamo in paese. Ci piaceva l’idea di poter crescere nostra figlia in un luogo più salutare, più tranquillo, più educativo della città o del paese e che la mettesse a contatto con la natura e con le cose più semplici. Il periodo ci sembrava ideale, nostra figlia aveva due anni e non aveva ancora molti legami con il vicinato, per cui non ci sarebbe stato nessun trauma sotto questo punto di vista, il problema era soltanto quello di trovare un’occasione adatta alle nostre esigenze. Dopo aver cercato e visto alcune possibilità, la fortuna volle che mia moglie e mia nipote avessero saputo di una porzione di colonica a circa quattro cinque chilometri dalla nostra abitazione per cui dopo un sopralluogo ed un periodo di trattativa con i proprietari potemmo definire l’acquisto.
I lavori minori iniziarono negli ultimi mesi del 1995, ma i permessi del comune per i lavori importanti arrivarono alla fine dell’anno, per cui a metà gennaio iniziammo con le varie ditte tutte le attività. Fu un periodo faticoso, ma di grande soddisfazione, visto che mi ero preso la briga di seguire personalmente tutti i lavori; c’erano i muratori, l’imbianchino, gli elettricisti, i falegnami e gli idraulici, che attendevano ordini e programmi. Il giorno dovevo ovviamente lavorare e la sera, dopo aver fatto i 35 chilometri che separavano il luogo di lavoro dalla nuova casa, dovevo verificare lo stato di avanzamento dei lavori. Nei primi mesi arrivavo che era già buio e mi ricordo che con una pila giravo il “cantiere” per le verifiche del caso.
Come ho detto è stato un periodo duro, ma ricordo ancora con soddisfazione la fine dei lavori ai primi di luglio e l’inizio delle pulizie con quella maledetta polvere, che non si riusciva ad eliminare totalmente, tutti i fine settimana eravamo al lavoro muniti di secchi, stracci e spazzoloni.
Alla fine, i primi di agosto, il trasloco, un’altra odissea, tutti i mobili smontati in casa vecchia e rimontati in casa nuova, oltre ad uno studio comperato per l’occasione e quindi, con mio grande sollievo, montato dal mobiliere.
Non potrò mai dimenticare la prima volta che mi sono seduto sul divano, a trasloco finito, ho acceso lo stereo con i Pink Floyd (ebbene sì non mi piace solo la musica italiana) e mi sono goduto quella stupenda musica immerso nel paesaggio della campagna toscana: avevo realizzato un sogno.
Nostra figlia passava le giornate a giocare con gli stecchi secchi degli alberi ed i fili d’erba del giardino. Nel cortile, guardava curiosa tutti gli animaletti e non aveva paura di niente, la cosa che ricordo bene e che mi fece sorridere fu quando mi disse che era contenta ma c’erano i muri che “grattavano” … in effetti avevamo rifatto la facciata in pietra ed aveva ragione.
Fra le canzoni che ho ascoltato seduto sul divano ed immerso nella mia beatitudine c’è stata anche “Vorrei incontrarti fra 100 anni”
“Vorrei incontrarti fra cent’anni
Tu pensa al mondo fra cent’anni
Ritroverò i tuoi occhi neri
Tra milioni di occhi neri
Saran belli più di ieri”
Una bella, quanto semplice, canzone d’amore che tratta l’argomento con una dolce e struggente tenerezza.
Vi allego un link e vi auguro buon ascolto
A risentirci fra quindici giorni.
Mr.
Ottimo lavoro ☺😊
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Grazie mille! 🙂
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Dai un’occhiata al mio blog e dimmi che ne pensi ☺☺.
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