Difficile descrivere le emozioni di un concerto: c’è l’adrenalina che ti attanaglia le gambe prima che l’artista salga sul palco, i momenti in cui scatenarsi come se non ci fosse un domani, la commozione, la stanchezza mista all’immensa soddisfazione di aver passato una giornata a dir poco fantastica.
A Verona, in una cornice spettacolare come quella del Teatro Romano, Ermal ha offerto ai suoi fans tutto questo e molto di più, e poter dire di avervi partecipato riempie di orgoglio, e non è retorica. Ringrazio di cuore la mia amica Giulia che mi ha proposto di andare e che ha condiviso con me quest’esperienza!
Il giovane artista albanese, giunto in Italia a 13 anni, proveniente da anni di gavetta, fondatore del gruppo La Fame di Camilla, autore di brani per artisti del calibro di Patty Pravo, Giusy Ferreri, Chiara, Renga, e poi divenuto famoso al grande pubblico con la partecipazione al Festival di Sanremo del 2016 con Odio le favole, e poi nel 2017 con Vietato morire (da cui il titolo del tour, che prevede oltre 35 date in continuo aggiornamento), merita tutto il meglio.
Il sold out al Teatro Romano di Verona è d’altronde un traguardo di tutto rispetto, ed Ermal ha ringraziato i quasi duemila presenti all’appello del 27 giugno con più di due ore di spettacolo live, senza mai steccare una nota e senza trattenersi, ma coinvolgendo il pubblico con ironia, simpatia e grandissima energia, arrivando persino più volte a correre fino alla cima delle gradinate, continuando a cantare e facendo impazzire le guardie del corpo, che tentavano a fatica di stargli dietro.
Non sono mancati anche i momenti magici, come ad esempio l’intima esecuzione di Amara Terra Mia, tutta al buio, che si è conclusa con un prolungato applauso scrosciante, o quando l’artista ha chiesto al pubblico di intonare a cappella Piccola Anima, e dal Teatro si è alzato un coro perfetto ed avvolgente, o quando ancora la platea si è accesa di miriadi di luci sulle note di New York, trasformando il Teatro in un cielo stellato.
Particolarmente emozionante anche l’esecuzione di Lettera a mio padre, brano autobiografico, che Ermal Meta ha elaborato nel tempo, descrivendo con parole taglienti e dolorose il difficile rapporto con il padre violento.
La complicità tra cantante e musicisti era tangibile, non è mai venuta meno per l’intera durata del live ed è riuscita a trascinare tutto il Teatro, che si è sentito come in mezzo ad una vera e propria festa, una celebrazione della musica come forma d’arte e non solo d’intrattenimento.
Special guest della serata il bravissimo Enrico Ruggeri, che oltre ad essere un mostro della musica italiana, si è dimostrato anche grande amico di Ermal, e i due, prima di abbandonarsi ad esibizioni magistrali di Lou Reed, David Bowie e dello stesso Ruggeri, hanno intrattenuto il pubblico con spassosissime gag sulla loro scarsa memoria, divertendo come comici navigati.
L’immagine però che più mi rimarrà impressa in futuro e che un po’ racchiude lo spirito magico di questo concerto, è quella di Ermal che stringe tra le mani una bandiera dell’Albania, donatagli da una fan.
Ho chiesto anche a Giulia di scrivere un commento del concerto da abbinare a questo articolo. Condivido in pieno i suoi pensieri:
“Descrivere a parole le emozioni che riesce a lasciare Ermal Meta non è per niente facile. Le sue canzoni ti entrano nell’anima e hanno effetto terapeutico in quanto sono in grado di dare forza, coraggio, capacità di reagire; effetti che ho potuto provare su me stessa perché davvero le sue canzoni mi hanno fatto tanto bene e più di una volta ho trovato la forza di affrontare le mie difficoltà e le mie paure proprio grazie alla sua musica.
Il concerto a Verona è stato qualcosa di inesprimibile. Ho pianto per l’emozione quando ha cantato «Lettera a mio padre», «Piccola anima» e «Vietato morire», ma in generale ogni canzone è stata meravigliosa, incluse quelle eseguite col grande Enrico Ruggeri. Ermal mostra non solo di essere un artista capace e travolgente, ma anche un uomo sensibile, dolce e capace davvero di fare del bene.
Ho amato tanto i momenti in cui è venuto tra il pubblico e quello in cui gli spettatori hanno acceso le luci dei loro cellulari e hanno fatto sì che al Teatro Romano si creasse un’atmosfera magica. In generale Ermal regala un concerto a cui merita andare e che quando finisce lascia una sensazione bella, di gioia, come se si fosse appena visto qualcosa di unico, capace di riempire il cuore di tante belle emozioni che sai già resteranno con te per sempre. Grazie Ermal, grazie davvero!”.
La scaletta completa del live:
- Odio le favole
- Pezzi di Paradiso
- Lettera a mio padre
- Gravita con me
- Piccola anima
- Ragazza Paradiso
- Bob Marley
- Voodoo love
- Volevo dirti
- New York
- Amara Terra Mia
- Perfect Day- cover di Lou Reed con Enrico Ruggeri
- Jean Genie – cover di David Bowie con Enrico Ruggeri
- Il mare d’inverno – di e con Enrico Ruggieri
- Come il sole a mezzanotte
- Vietato morire
- Rien ne va plus
- Schegge
- Voce del verbo
Bis:
- La vita migliore
- Bionda
- Straordinario
- A parte te
- Umano
Le prossime date (segnate quella a voi più vicina o fate come me: emigrate! Non ve ne pentirete!)
Un abbraccio a tutti dalla vostra Cat. e da Giulia!
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1 pensiero su “Ermal Meta a Verona: la magia di un grande artista al Teatro Romano”