Correva l’anno 1999 …
E nell’aria suonavano le note del brano “Una vita da mediano” di Ligabue.
Cari amici di EC_Shivers’ ben ritrovati, dopo la parentesi estiva riprendiamo le nostre abitudini e ripartiamo con il nostro viaggio musicale nella musica italiana degli anni passati, questa volta faremo tappa alla fine degli anni novanta in compagnia di Luciano Ligabue.
Prima di iniziare a parlare di questo poliedrico cantautore voglio dirvi che per me, a differenza di tutti quelli considerati fino ad ora, Ligabue è stata una scoperta tardiva. Questo è dovuto sia al fatto che la sua fama è arrivata quando era già “maturo” musicalmente parlando, sia perché l’ho scoperto dopo un po’ che era conosciuto.
Nel cercare il materiale per questo articolo ( in particolare è stato di grande aiuto uno scritto di Giorgio Dell’Arti ) ho scoperto molte cose che non conoscevo di questo artista che me lo hanno reso ancora di più piacevole ed interessante.
Luciano nasce a Correggio il 13 marzo 1960 da una famiglia di origini modeste e la sua infanzia è un’infanzia comune a molte persone della sua, e potrei dire nostra visto che ci separano pochi anni, generazione. Per descriverla credo siano sufficienti poche sue frasi come le seguenti rilasciate durante alcune interviste:
“ Sono nato in un appartamento di via Santa Maria, una strada del centro. È stato un parto a rischio. Fin dal principio io non ho scelto la via più facile per vivere… L’ostetrica che ha aiutato mia madre s’è accorta in ritardo che avevo il cordone ombelicale intorno alla testa, così sono nato cianotico. E poi mi hanno chiamato Lu…ciano.”
“ Ho imparato a leggere su Trottolino, Tiramolla, Soldino, Topolino. Via via sono passato a Tex e Zagor (che preferivo) e ai supereroi della Marvel. Il primo Uomo Ragno fu amore a prima vista. I fumetti americani umanizzavano i supereroi. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. E sensi di colpa.”
“ A dodici anni ho capito che c’era qualcuno che poteva fare le canzoni in modo diverso, erano i cantautori. In particolare Theorius campus, di Venditti e De Gregori, ha cambiato la mia percezione. Tre anni dopo, mio padre, che gestiva una balera coi gruppi di liscio, e per tutta la vita mi aveva detto: I musizéssta i én tótt murt ed fãm, i musicisti sono tutti morti di fame, contravvenne alle sue convinzioni e mi regalò una chitarra. Poi la nascita delle radio libere, la consapevolezza che uno poteva far sentire la sua voce.”
I suoi esordi musicali risalgono al 1987 con il gruppo “Orazero” ma è grazie a Pierangelo Bertoli, che nel 1988 decide di inserire una sua canzone, “Sogni di Rock and Roll”, nel suo album “Tra me e me”, che lui ed il suo gruppo possono incidere il loro primo 45 giri contenente “Anime in plexiglass” e “Bar Mario”. Nello stesso anno partecipano e vincono il concorso “Terremoto Rock” e nel successivo arrivano alla selezione finale del “Primo concorso nazionale per i gruppi di base” e la loro canzone “El gringo” viene inserita nella compilation della manifestazione.
Nel 1989 lascia i vecchi compagni e si unisce ai “Clan Destino” con i quali registra il suo primo album “Ligabue” che contiene “Balliamo col mondo” con la quale vince il Festivalbar giovani ed inizia a girare l’Italia per un gran numero di concerti.
Da queste sue esperienze nascono i brani per i due nuovi album “Lambrusco, coltelli, rose & popcorn” del 1991 e “Sopravvissuti e sopravviventi” del 1993 che lo pongono all’attenzione del pubblico anche se ancora siamo lontani dal grande successo.
Nel frattempo nel gennaio del 1991 si sposa con Donatella Messori, compagna di scuola ai tempi di ragioneria, dalla quale nel 1998 avrà un figlio, Lorenzo Lenny, e dalla quale si separerà nei primi anni duemila.
Il grande successo arriva qualche anno dopo, nel 1995, con l’album “Buon compleanno Elvis”. Questo lavoro contiene il brano “Certe notti” che vende più di 1.200.00 copie, vince il Disco di Platino, vince la Targa Tengo, vince anche altri premi e, l’anno successivo, lo porta a duettare con il grande Luciano Pavarotti in occasione di “Pavarotti and Friends”.
Arrivano il 1997 ed il 1998 ed è in questi anni che Ligabue dimostra il suo essere artista a tutto tondo debuttando prima nel mondo letterario con il libro “Fuori e dentro il Borgo”, quarantatre racconti che gli valgono i premi “Elsa Morante” e “Citta di Fiesole”, poi nella regia con il film “Radiofreccia” del quale cura anche la colonna sonora con una serie di canzoni degli anni 70 ed alcuni inediti scritti per l’occasione ( per esempio “Ho perso le parole”).
Nel 1999, oltre ad una importante collaborazione benefica con Jovannotti e Piero Pelù per il brano pacifista “Il mio nome è mai più”, esce l’album “Miss Mondo” che contiene “Una vita da mediano”. Questa canzone autobiografica che prende spunto dalla carriera calcistica di Gabriele Oriali, mediano dell’Inter e della Nazionale Italiana, a mio parere rappresenta un inno alle persone di qualità ma “normali” ed è stata quella che mi ha fatto scoprire la musica di Luciano Ligabue. Nello stesso album è contenuta anche “L’odore del sesso” che, nello stesso anno, il cantautore porta a Dublino per gli MTV Europe Music Awards.
Nel 2002 escono l’album “Fuori come va?” , il romanzo “La neve se ne frega” e nel 2003 il secondo live ”Giro d’Italia”, dopo “Su e giù dal palco” del 1997.
Nel 2004 nasce, dal rapporto con l’attuale moglie Barbara Pozzo sposata in forma privata nel 2013, sua figlia Linda.
Siamo alle porte di un evento straordinario che soltanto ai giorni nostri, grazie al concerto di Vasco Rossi del 2017, sarà superato, l’esperienza di Campovolo (Reggio Emilia, 10 settembre 2005). Un megaconcerto con quattro palchi dove si esibisce con la Banda ( band attuale), in versione acustica solista, in coppia con il violinista Mauro Pagani ed infine con la sua ex band dei “Clan Destino“. Il concerto stabilisce il record europeo per il maggior numero di spettatori, più di 165.000 presenze.
Comunque l’esperienza dei Campovolo si ripeterà altre due volte il 16 luglio del 2001, con “soltanto” 110.000 spettatori ed il 19 settembre del 2015 con più di 147.000.
Poco dopo questa prima esperienza esce il suo ottavo album “Nome e cognome” che contiene le famose “L’amore conta” ed “Happy hour” con la quale vince anche il Festivalbar.
Il successo di Ligabue prosegue spedito fino ai giorni nostri attraverso tante altre bellissime canzoni, tanti album pubblicati, tanti tour che l’hanno portato a girare una gran fetta di mondo, ed anche attraverso opere parallele come il libro di poesie del 2006 “Lettere d’amore nel frigo”, legate aIl’anno 2003 per lui molto particolare, e i due libri di racconti “Il rumore dei baci a vuoto” del 2012 e “Scusate il disordine” del 2016.
Di Ligabue è noto anche il suo impegno politico che lo ha portato anche a ricoprire, per poco tempo, la carica di consigliere comunale a Correggio nel giugno 1990.
Per quanto riguarda la canzone scelta “Una vita da mediano” nel testo ci sono racchiuse tutte le caratteristiche di quelle che io ho definito “normali persone di qualità” che contribuiscono al successo di un qualche cosa ma che molto spesso restano dietro le quinte e lasciano il palco ad altri. Senza queste persone qualsiasi obiettivo sarebbe irraggiungibile anche per quelli che salgono sul palco ed ai quali viene attribuito,molto spesso, tutto il merito del successo.
“una vita da mediano
da chi segna sempre poco
che il pallone devi darlo
a chi finalizza il gioco
una vita da mediano
che natura non ti ha dato
nè lo spunto della punta
nè del 10 che peccato”
Fra le tante cose una curiosità su questa canzone, nel 2006 è stata scelta come colonna sonora per la candidatura di Romano Prodi a Presidente del Consiglio.
Nell’anno che ha visto il successo di questa canzone per fortuna nel mondo, e quindi anche in italia, non abbiamo avuto né grandi tragedie né grandi catastrofi, abbiamo però dovuto salutare un grandissimo della nostra musica , Francesco De André scomparso l’11 gennaio. Altre cose che possono essere ricordate sono l’eclissi solare dell’11 agosto e la riapertura della Basilica di Assisi, il 28 di novembre a due anni dal sisma che l’aveva pesantemente danneggiata.
Personalmente posso dire che l’anno 1999 è stato un periodo “serenamente anonimo”, non ci sono stati grandi eventi, la vita familiare e lavorativa è trascorsa senza scossoni. Mia figlia è cresciuta e si è gestita tranquillamente lo scorrere dei suoi sette anni ed il “possesso” di tutta la nuova casa oramai conquistata in ogni suo spazio; si è appropriata di tutte le stanze depositando in ognuna di queste un suo segno, fosse questo un balocco, un librino o comunque un suo piccolo oggetto. L’estate ci ha portato alla scoperta della Sardegna (la zona vicino a Porto Rotondo) in un giugno bellissimo denso di colori, profumi, grida di bambini felici, bagni in mare e tuffi in piscina. Il ricordo dei dorati tramonti dal bordo della piscina che dominava dall’alto la baia è qualcosa di indimenticabile.
Nelle istantanee della mia mente relative a quel periodo ci sono anche le tante domeniche trascorse nel cortile o nel giardino a fare piccoli lavoretti con l’entusiasmo tipico del neofita. Il pomeriggio passava veloce tra un lavoretto ed un altro con il sottofondo delle radiocronache delle partite della mia Fiorentina . Erano i tempi del “Re Leone” Batistuta, di Rui Costa e di Trapattoni quando, per la quinta volta nella sua storia, la Fiorentina si laureava campione d’inverno non riuscendo però a vincere il sospirato terzo scudetto. Il grido alla brasiliana, Gooooool, risuonava spesso nell’aria ed il radiocronista (una istituzione dell’emittente fiorentina) eccitatissimo ma lucido riusciva, con il suo racconto, a far immaginare agli ascoltatori tutto quello che non avevano potuto vedere.
Cari compagni di viaggio anche per oggi, tra una curiosità su Ligabue e qualche ricordo personale, siamo arrivati al capolinea. Vi allego il link, vi auguro buon ascolto del brano, vi saluto e, soprattutto, vi aspetto fra due settimane per un altra passeggiata insieme nel mondo della musica italiana degli anni passati.
Un caro saluto Mr.
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1 pensiero su “Correva l’anno 1999…”