Classici

RECENSIONE: “Madame Bovary” di Gustave Flaubert

khucdtyki
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Quando mise mano al romanzo della signora Bovary e al caso di cronaca reale su cui si basava, Flaubert veniva da un fiasco clamoroso. Quasi nessuno aveva apprezzato la sua precedente opera, La tentazione di Sant’Antonio, e per questo lo scrittore francese sentiva dentro di sé una forte voglia di riscatto e una discreta ansia da prestazione.

In quattro anni e mezzo buttò giù un’infinità di fogli, che continuamente corresse e rivisitò, fino a che non venne alla luce la versione definitiva, una storia che ancora oggi appassiona milioni di lettori e che è diventata un caposaldo della letteratura mondiale.

Charles Bovary è un medico, che dopo la morte della prima moglie, decide di  risposarsi con una donna più giovane, di nome Emma. L’uomo spera che la nuova sposa gli restituisca la vitalità che si è dissipata dopo il tragico lutto, mentre Emma, che legge tantissimi romanzi, crede che la futura vita matrimoniale sarà proprio come nei suoi libri, ricca di forti emozioni, lusso e passione.

La monotona esistenza al seguito del medico è però ben lontana dall’essere romantica, e nonostante il marito le dimostri affetto e non le faccia mancare nulla, Emma cade inesorabilmente in uno stato d’inerzia, per cui tutto le appare scontato e senza senso. Presto cominciano le bugie e gli incontri clandestini con gli amanti, più o meno ricchi e più o meno giovani. Con uno di loro la donna escogita persino un piano di fuga, che però non riesce a realizzarsi.

La disperazione si fa sempre più cupa e penetrante; Emma non sa più quello che vuole e ogni sciocchezza diventa pretesto per gettarla in terribili crisi di gelosia e di frustrazione. Nemmeno le bellissime cose di cui si circonda riescono a colmare il suo vuoto, ma la riempiono di debiti e ne aumentano l’insoddisfazione e la solitudine.

Vittima di sé stessa e delle proprie ambizioni, Emma è una donna per cui difficilmente si può provare simpatia, ma che non si dimentica: le descrizioni fatte da Flaubert sono tra le più belle che la letteratura abbia conosciuto, il suo modo di tratteggiare l’egoismo di Emma e il disprezzo per il marito, che in effetti non la comprende o non vuole vedere il suo dramma interiore, è qualcosa di attualissimo, che pare scritto ai nostri giorni.

Ogni personaggio (non solo il marito ma anche gli amanti) gravita intorno ad Emma senza percepirne la complessità, il sentirsi inadatta ad una vita preconcetta e moralmente ineccepibile, l’impossibile tentativo di trasformare i sogni in realtà. Emma ride e fa la civetta, ma dentro di sé si sente sola, incompresa, condannata ad un’infelicità senza rimedio.

Flaubert non giudica la sua protagonista e le sue azioni, ma ne fotografa l’anima in maniera perfetta, e soprattutto vera, senza fronzoli o censure. Un finale che il lettore può prevedere, ma che non per questo è meno inquietante e sconvolgente, conclude degnamente l’indimenticabile storia della Signora Bovary.

A martedì prossimo con un altro appuntamento letterario da non perdere!

La vostra Cat.

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Titolo: Madame Bovary
Autore: Gustave Flaubert
Editore: Feltrinelli. I classici (ma potete trovare un miliardo di altre edizioni per tutte le tasche: Garzanti, Mondadori, Rizzoli, Crescere, Einaudi ecc..)
Pagine: 384
Anno: 2014 (15a edizione)
LINK AMAZON: Madame Bovary

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3 pensieri su “RECENSIONE: “Madame Bovary” di Gustave Flaubert”

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