Italo Calvino (1923-1985) è un autore molto amato e conosciuto (di solito lo si incontra per la prima volta tra i banchi di scuola), ma forse non tutti sanno che è nato nell’isola di Cuba e che una volta trasferitosi in Italia, si è alleato con le forze partigiane e ha combattuto per la libertà dai tedeschi, durante la seconda guerra mondiale.
I suoi libri sono considerati pilastri del neorealismo, e la sua scrittura, cristallina e ricca di sottile ironia, risulta ancora oggi sorprendentemente attuale.

L’opera di cui vi parlo oggi, Marcovaldo, ne è la dimostrazione più lampante. Si tratta di una raccolta di venti racconti, che vede la nascita in un momento molto particolare della storia d’Italia, ovvero gli anni sessanta del Novecento. La guerra è finita ed è il tempo del boom economico, della ripresa e delle grandi industrie.
Il nostro protagonista, di nome Marcovaldo, lavora per una di queste industrie, ma non risente molto del clima di benessere che circola intorno a lui. Il salario da manovale è scarso e le difficoltà economiche lo costringono ad escogitare sistemi sempre più strampalati per riuscire ogni giorno a mettere in tavola un pasto caldo per sé, sua moglie e i suoi sei bambini.
In un racconto, infatti, Marcovaldo va alla ricerca di funghi tra i corsi cittadini, e in un altro da la caccia ai piccioni, sparpagliando del vischio sul terrazzo del condominio in cui vive.
Situazioni apparentemente buffe come queste strappano un sorriso, ma nascondono messaggi profondi e fanno riflettere su quanto sia difficile sopravvivere se le condizioni non lo permettono. Al giorno d’oggi, troppo presi dal consumismo e dalle sue furie, abbiamo poco tempo per fermarci a pensare e diamo per scontati diritti fondamentali, che sono invece ancora negati in molti Paesi, come la dignità e la libertà.
Marcovaldo possiede un animo puro, creativo, e un po’ fuori dal comune. Ha un rapporto speciale con i suoi bambini, fa di tutto per farli divertire e svagare e vorrebbe per loro un mondo migliore, ma non ha i mezzi per poterlo realizzare.
Ama la natura fin da quando era piccolo, ma nella grande città in cui vive (qualcuno ha ipotizzato si tratti di Torino) c’è spazio solo per smog e confusione. Gli spazi aperti ed incontaminati che sogna si scontrano con una dimensione che è invece fatta di gabbie, che sono cresciute anche dentro l’animo delle persone, inaridite dall’egoismo.
Il messaggio di Calvino è chiaro come la sua scrittura: se è vero che il progresso non può essere fermato, è anche vero che l’uomo ha il diritto e il dovere di indirizzarlo verso un miglioramento effettivo delle condizioni universali, tenendo sempre ben presente che alla natura nessuno si può sostituire.
Cat.
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Titolo: Marcovaldo
Autore: Italo Calvino
Editore: Einaudi
Pagine: 141
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Bene
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Devo proprio decidermi a leggere qualcosa di Calvino. 😉
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Eh si! Te lo consigliamo! 🙂
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