Paul Pedana e la sua band rock, gli Anthropos di cui è co-fondatore, batterista, autore e compositore, si sono sempre esibiti in varie tournée italiane e non (Cracovia, Minsk e Londra).
La sua carriera da solista lo porta poi a trasferirsi nella capitale britannica per circa un anno, suonando sotto contratto per un’agenzia di management per gruppi musicali e dove viene selezionato dall’agenzia New Faces UK come modello.
Sempre a Londra, ha una grande esperienza di vita. Si unisce a degli artisti di strada e si esibisce nelle vie più famose, come Oxford Street e Hyde Park Corner.
Ma è proprio nella capitale della Bielorussia, Minsk, che viene valorizzato il suo lavoro. A Minsk raggiunge la fama attraverso esibizioni come musicista e firma i suoi primi autografi, facendo sold out al National Youth Theater.
Nel 2014 torna ad esibirsi con gli Anthropos al Most Festival in Bielorussia, suonando a fianco di band del calibro dei Kasabian, Guano Apes, Skillet e John Newman.
Il 2015 è un anno importantissimo per Paul Pedana poiché debutta alla prestigiosa O2 Academy di Londra presentando il suo primo singolo da solista chiamato Free, accompagnato dal suo suo amico musicista Sammy Tabet, riscuotendo un grande successo nella capitale britannica.
Agli inizi del 2016 ha rilasciato il suo terzo singolo Kate girato a Cracovia dal regista Michal Braum. Soggetto e sceneggiatura sono stati scritti da Paul.
E il 30 Ottobre 2017 è uscito il primo video musicale di Ex-Human il nuovo disco di Paul, di cui vi parliamo oggi, che è stato girato a New York City ossia Ellie The Alien.
EX HUMAN è un album nato tra Londra e Perugia. Paul Pedana ha scritto, composto e registrato quasi ogni strumento musicale in questo album.
Gli arrangiamenti composti, sono stati interpretati da un quartetto d’archi al Sound Studio Service e mixati da Marco Capaccioni, insieme a Paul.
Altro importante contributo al disco è stato sicuramente il master realizzato da Giovanni Versari a La Maestà Mastering.
Ex-Human, uscito il 27 novembre, è una profonda critica alla nuova era della schiavitù dell’alta tecnologia che colpisce quasi tutti e distrugge ogni tipo di volontà umana, partendo dalla digitale anestetizzazione infantile fino alla triste accettazione del vortice della de-umanizzazione.
Forse proprio per il tema trattato può risultare al primo ascolto un disco complicato, non molto orecchiabile, ma per questo anche più interessante di molte melodie che dopo il primo ascolto già le ricordiamo a memoria e che infatti ci stufano in fretta.
Valutazione
Track list:
- All These Rubbles
- Psyborg
- The Hummingbird
- Ellie The Alien
- Silence
- Come In
- Kate
- Pay
- Hello Sweet World
- Dreaming
- My Lovely Lonely Place
- Suave
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