Narrativa italiana

RECENSIONE: “Stagioni” di Mario Rigoni Stern

Amante del bosco e di tutte le sue creature, uomo di cultura e soldato durante la guerra (v. Il sergente nella neve), Rigoni Stern è scomparso nel 2008, lasciandoci un buon numero di libri, con i quali poter ricostruire la sua esistenza e la sua personalità affatto scontate.

Bellissimo in questo senso il documentario girato da Marco Paolini e Carlo Mazzacurati (qui sotto), in cui l’anziano scrittore rilasciava una preziosa intervista, immerso in un paesaggio innevato, quasi irreale.

rigoni.jpgLINK AMAZON: Ritratti. Mario Rigoni Stern. DVD. Con libro

Ed è proprio di questo aspetto di uomo di natura che oggi voglio parlarvi; non pensate a Rigoni Stern come ad un vecchio scorbutico che fuma la pipa davanti al camino, stile nonno di Heidi. È in realtà un uomo schietto, che vive in piena simbiosi con il mondo in cui vive, lo giudica, lo critica e lo apprezza, scrivendo sempre storie che trasudano realtà, mai invenzione.

Stagioni fa pensare alla ciclicità della natura, ma anche alla sua incredibile diversità, al modo in cui sa sempre sorprenderci. È un libro in cui trovare pace, tranquillità, un porto sicuro lontano dal caos e dai problemi frenetici. Le parole di Stern scivolano sulla carta come i fiocchi di neve invernali, le foglie accartocciate dell’autunno, i petali dei fiori sbocciati in primavera.

Lo stile cattura e ammalia; sembra all’inizio un po’ discontinuo, ma alla fine coinvolge sempre di più e a tratti commuove. La narrazione ha inizio proprio dall’inverno, una stagione cara allo scrittore per sua stessa ammissione (“Sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”), ma che fa anche scaturire i ricordi dolorosi della passata campagna in Russia, emblema della violenza e della stupidità dell’uomo.

Prosegue dipingendo con maestria ed esperienza i paesaggi, gli odori (l’erba fresca tagliata in primavera) e persino i richiami ed i comportamenti degli animali, come i trilli delle allodole e il parto delle cerve. La copertina di Einaudi rende giustizia all’autore e alla sua materia, senza andare a scovare qualcosa che non c’entri assolutamente con il libro.

Sebbene il libro assomigli un po’ ad un racconto allungato (la lunghezza è poco più di cento pagine), frequenti sono i riferimenti agli affetti familiari (come quelli al carissimo nonno, accanito fumatore di sigari Virginia), o alle esperienze passate (come le vacanze) o ancora agli aneddoti di paese, mai scontati, ma narrati con un velo di malinconia, mista alla profonda convinzione che siano ricordi necessari da tramandare, perché non scompaiano nell’oblio del tempo. Così Rigoni passa alle giovani generazioni o a chi semplicemente ne è curioso, una parte di storia del nostro Paese, fatta di persone comuni e tradizioni che profumano di montagna, fatica ed umiltà.

Leggere Rigoni Stern è un po’ come scandagliare l’abisso dell’anima, per far riemergere tesori che pensavamo persi per sempre; è un po’ riscoprire sé stessi, prendersi una pausa per migliorarsi, andare per una volta in equilibrio con i ritmi della natura, riscoprendo i valori di una vita a cui non manca nulla per essere felice.

Un libro assolutamente consigliato!

Alla prossima!

Cat.

Titolo: Stagioni
Autore: Mario Rigoni Stern
Editore: Einaudi (Collana Einaudi tascabili. Scrittori)
Pagine: 116
Anno: 2016
LINK AMAZON: Stagioni

Valutazione: 4,5/5
4,5stelle

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