Titolo: Madri a rendere
Autore: Beatrice Tauro
Editore: Edizioni Cinquemarzo
Pagine: 108
Anno: 2016
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VOTO: 4/5
Beatrice Tauro l’avevamo incontrata alla Fiera di Firenze Libro Aperto ed era stata una bella sorpresa scoprire l’Associazione Geartis e i frutti di queste operose scrittrici (tutte donne, che soddisfazione!).
Beatrice è simpatica e si vede che scrivere è la sua passione, per cui è un vero piacere parlarvi oggi del suo piccolo, ma interessantissimo libro, dal titolo Madri a rendere, uscito nel 2016 per Edizioni Cinquemarzo.
Una donna che scrive una storia tutta al femminile potrebbe risultare scontata o smielata, ma Beatrice si salva dal pericolo, regalandoci un romanzo che supera ogni confine geografico o razziale, dimostrandosi capace di parlare universalmente a qualsiasi tipo di lettore, facendolo riflettere su temi anche molto delicati e tristemente attuali.
Il libro è incentrato sulla vita di quattro amiche: Anna, Cecilia, Francesca ed Elena, che dopo essersi perse di vista per anni (ben dieci!), si ritrovano, facendo riaffiorare inevitabilmente brutti e bei ricordi. Grazie a quell’incontro veniamo pian piano a mettere insieme i pezzi di quattro puzzle complessi, fatti di incomprensioni, non detti e segreti serbati gelosamente. Le protagoniste sono donne diverse, cambiate dal tempo e dal destino, non sono più le quattro amiche spensierate dei tempi dell’università, ma hanno comunque conservato alcuni tratti del carattere, che le rendono immediatamente riconoscibili. Elena è la più chiacchierona e non ascolta mai ciò che le si dice; Anna è la più riflessiva e ama quasi in modo maniacale la pulizia; Cecilia è una mina vagante, “un’indole ingarbugliata”, come la definisce l’autrice; Francesca, infine, è un avvocato in carriera e tra le quattro è sicuramente quella più determinata.
Con un gioco ben architettato di flashback, di tutte veniamo a sapere gli amori, le relazioni finite, il numero dei figli e la situazione familiare. Il fil rouge che lega un po’ tutta la trama è infatti la maternità e il modo in cui ognuna ha affrontato questo tema: chi l’ha cercata, voluta, bramata, mostrandosi pronta a qualsiasi mezzo pur di realizzare il proprio sogno, e chi invece l’ha soffocata dentro il suo cuore, per colpa di un uomo immaturo.
L’incontro nella casa di Elena, nelle Marche, è per ognuna motivo di riscatto e di riappacificazione col passato; quella telefonata di Elena mette in moto la macchina dei ricordi, che nonostante i primi dubbi iniziali e le diffidenze, spoglierà le quattro donne da ogni pregiudizio e rancore, rendendole ancor più amiche e solidali di prima.
La scrittura di Beatrice è fluida e frizzante; si legge benissimo e si mostra delicata ed incisiva al tempo stesso. Spontanea e diretta, non si nasconde dietro a nulla, trattando anche di fecondazione eterologa, adozione e riconoscimento legale.
Il suo merito principale, però, penso sia il messaggio importante che trasmette: la forza delle donne si genera dalla condivisione e accettazione delle loro debolezze. Nessun muro di difesa, nessun pregiudizio o stupida gelosia: solo amore, ascolto e compartecipazione. In fondo sono le donne che portano avanti questo mondo: altro che sesso debole!
Auguro a Beatrice un futuro costellato di altri romanzi! A quanto ho capito Madri a rendere avrà un seguito, quindi aspetto con piacere la copia quando uscirà! In bocca al lupo per tutto!
Cat.