Scrittori Emergenti

RECENSIONE: “Io, è un altro” di Omar Soriente

Titolo: Io è un altro
Autore: Omar Soriente
Editore: Ensemble
Pagine: 90
Anno: 2018
LINK D’ACQUISTO AMAZON: Io, è un altro
SEGNALAZIONE: “Io, è un altro”: Intervista a Omar Soriente

VOTO: 4/5
4stelle

Io, è un altro_Cover

Per il suo terzo romanzo, Omar Soriente sceglie un titolo che è già tutto un programma: una frase di una poesia del tormentato e famosissimo poeta francese Arthur Rimbaud. All’inizio non si comprende bene questa sua scelta e se ne rimane un po’ spaesati, ma una volta finito di leggere il libro, tutto si fa più chiaro. Come Rimbaud, anche Omar ci racconta infatti la storia di un Io smarrito, ormai incapace di riconoscere se stesso e il mondo che lo circonda, in un continuo scambio tra sogno e realtà, conscio e inconscio.

Ma addentriamoci un po’ meglio nella trama. Il protagonista creato da Omar si chiama Stefano; è un uomo taciturno e solitario, con un’unica grande passione: la montagna. Proprio dopo essere tornato a casa da una delle sue consuete escursioni, Stefano ha come l’impressione di vedere un doppio se stesso. All’inizio pensa all’allucinazione dovuta alla stanchezza della camminata, ma non è così. C’è effettivamente un secondo Stefano lì con lui, che guarda la televisione e mangia, seduto a tavola, un bel piatto di calda minestra.

L’uomo inizia così, in modo prima sbalordito e poi rassegnato, a guardarsi dall’esterno, intraprendendo un lungo viaggio all’interno della sua coscienza. Col tempo, scoprirà aspetti di sé su cui non si era mai soffermato: il rapporto rancoroso con la famiglia, quello ancor più doloroso con il proprio lavoro, i suoi continui momenti di nervosismo e depressione. Osservando quell’”impostore” (come egli stesso chiama il nuovo “intruso” in casa sua), Stefano si porrà delle domande sul suo passato e soprattutto sul presente, cercando instancabilmente risposte: è troppo tardi per tornare indietro e cambiare rotta? Ritroverò mai la voglia di vivere appieno questa vita?

Sono in fondo le domande che anche noi lettori, a volte, ci poniamo, in certi momenti bui e solitari del nostro vivere quotidiano, quando ci sentiamo schiacciati e non vediamo né via d’uscita, né una mano tesa verso di noi.

Grazie a queste domande e al continuo confronto con il suo inconscio, nell’animo di Stefano comincia a nascere un nuovo sentimento, il Desiderio. La parte più bella di sé, quella fatta di passioni, sogni e speranze, era stata per troppo tempo reclusa in un cassetto. Finalmente Stefano si sente libero…ma questa consapevolezza sarà arrivata al momento giusto o troppo tardi? Non vi anticipo il finale, perché vi rovinerei non poche sorprese!

Omar non vuole dare soluzioni al suo lettore, ma lo lascia libero di formarsi il suo pensiero, e di questo gliene va fatta lode. Il suo è un romanzo certo molto particolare e per questo non adatto a tutti. Di conseguenza mi sento di consigliarlo, anche perché è breve (appena 90 pagine), ed è molto ben scritto, a tutti coloro che vogliano fare una profonda riflessione su se stessi, guardandosi con occhi nuovi, ma anche a coloro che desiderano superare un brutto periodo. Io, è un altro è un libro ricco di spunti di riflessione sui nostri tempi e sul nostro modo di essere, e vi si colgono molti messaggi positivi. Omar è uno scrittore che sa osservare tutto ciò che lo circonda, e che sa indagare l’animo umano in profondità, equilibrando delicatezza ed attenzione, senza risultare eccessivamente freudiano o all’opposto, troppo smielato. Una bellissima qualità, molto rara tra gli scrittori contemporanei.

Auguro quindi a Omar di coltivare con sempre maggior dedizione la passione della scrittura, e lo ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere questo suo libro.

Cat.

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