Gialli

RECENSIONE: “Dentro l’acqua” di Paula Hawkins

Titolo: Dentro l’acqua
Autore: Paula Hawkins
Editore: Piemme
Pagine: 372
Anno: 2017
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VOTO: 4/5
4stelle

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Beckford è apparentemente una cittadina tranquilla. Il fiume che la lambisce crea un perfetto locus amoenus, degno delle migliori fiabe dei Grimm. Per un occhio esterno Beckford non ha difetti, ma chi vi vive conosce i segreti che il fondo del fiume nasconde.

Lo Stagno delle Annegate (così infatti viene chiamata una particolare ansa del fiume) ha visto morire nel corso degli anni non poche donne, più o meno giovani e in circostanze più o meno sospette. Un tempo vi trovavano la morte le presunte streghe, che per dimostrare la propria innocenza venivano sottoposte ad una terribile prova: legate mani e piedi, venivano spinte nelle acque gelide, per verificare se rimanessero a galla, o andassero a fondo, cioè se fossero realmente streghe, oppure no.

La Hawkins, che viene dall’incredibile successo del suo primo romanzo (La ragazza del treno), parte da un dato storico documentato, quello della caccia alle streghe, e lo inserisce in una trama di fantasia strutturata a più voci e per questo piuttosto complessa. Chi conosce l’autrice sa che organizzare il romanzo in capitoli, ognuno affidato alla voce di un personaggio diverso, è il suo marchio di fabbrica, ma è un sistema che all’inizio disorienta. Per cui il mio consiglio è quello di farvi fin da subito una piccola lista dei personaggi che incontrate e delle parentele che li legano. In questo modo andrete lisci come l’olio e i numerosi flashback non vi creeranno molto disturbo.

Il romanzo, infatti, inizia in medias res con il ritrovamento nel fiume del corpo di Nel Abbott, una donna che aveva fatto di Beckford e dello Stagno delle Annegate la sua ragione di vita, dando avvio ad una consistente ricerca su tutti gli omicidi avvenuti in quel luogo, correlata da immagini e rilievi sul campo. Molti la ritenevano una pazza o una mitomane, ma probabilmente Nel, con tutte le sue ricerche, aveva scoperto qualcosa ed era diventata scomoda. Sua figlia Lena, con un’anomala e inquietante sicurezza, afferma invece che la madre si sia tolta la vita, mentre la sorella di Nel, Julia, è costretta dall’evento a tornare a fare i conti con il proprio difficile passato di ragazza sovrappeso, oggetto di atti di bullismo.

A questo iniziale nucleo di personaggi se ne aggiungono molti altri, tutti ben delineati e non meno importanti: Louise Whittaker, madre dell’adolescente Katie, anch’essa morta nel fiume; la strampalata fattucchiera Nickie, che come una novella Cassandra non viene creduta a causa dei suoi numerosi precedenti penali; il vecchio Patrick, che nel fiume ha perso la moglie Lauren; il figlio di lui, Sean; sua moglie Helen che aspetta un bambino, e così via…

Qual è il segreto che ciascun personaggio nasconde dietro la facciata del perbenismo? Tutti infatti indossano una maschera, che il romanzo a piccoli passi fa trapelare, portando il lettore, quasi per mano, a completare il puzzle della verità. Mentre La ragazza del treno si rivelava prevedibile ben prima della fine, qui la situazione è del tutto diversa e di intuibile non c’è proprio nulla. Non manca invece il personaggio/protagonista tormentato dai fantasmi del proprio passato, che ne La ragazza del treno era l’ex alcolista Rachel, e qui invece è l’ex bullizzata Julia, detta Jules.

Man mano che si procede la lettura si fa compulsiva, facendoci dimenticare tutto ciò che ci circonda, e il risultato è un giallo ben scritto, che non pretende di essere alta letteratura, ma che non vi farà più guardare uno specchio d’acqua allo stesso modo.

Cat.

4 pensieri su “RECENSIONE: “Dentro l’acqua” di Paula Hawkins”

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