Scrittori Emergenti

RECENSIONE: “Io, è un altro” di Omar Soriente

Per il suo terzo romanzo, Omar Soriente sceglie un titolo che è già tutto un programma: una frase di una poesia del tormentato e famosissimo poeta francese Arthur Rimbaud. All’inizio non si comprende bene questa sua scelta e se ne rimane un po’ spaesati, ma una volta finito di leggere il libro, tutto si fa più chiaro. Come Rimbaud, anche Omar ci racconta infatti la storia di un Io smarrito, ormai incapace di riconoscere sé stesso e il mondo che lo circonda, in un continuo scambio tra sogno e realtà, conscio e inconscio.