Dublino, feste natalizie, 1994. Martin Aitken, quarantatreenne ispettore di polizia, non ama il Natale. Troppi sono i ricordi tristi ad esso legati o che una ricorrenza importante come il Natale fa riaffiorare, come la morte del figlio Robbie sei anni prima e il successivo abbandono della moglie Valerie. Sono ferite che l’ispettore, nonostante l’aiuto momentaneo dell’alcol, sente come indelebili, impossibili da rimarginare. Per questo anche il lavoro diventa ogni giorno più difficile da sostenere e l’autocontrollo più arduo da mantenere.