Una storia vera, narrata da chi l’ha vissuta sulla propria pelle in modo semplice e diretto, senza giri di parole. Anna Adamo si definisce una guerriera chiamata fin dalla nascita a combattere non per sua scelta, ma per forza maggiore. È infatti sopravvissuta ad un parto difficile, mentre il fratellino gemello non ce l’ha fatta.
Le prime visite dal pediatra chiariscono poi che nelle gambe di Anna qualcosa non va. È un tuffo al cuore per tutti, un’altra sfida da affrontare. Seguono specialisti, dottori, esperti e altre visite, ma tutte le diagnosi sono confuse, poco chiare, a volte persino contraddittorie. Anna avrà problemi di tipo cognitivo, non potrà mai camminare, né vedere e sentire. I familiari di Anna non sanno cosa aspettarsi e seguono i progressi della bambina con il fiato sospeso: Anna si gira quando viene chiamata, quindi può sentire, pronuncia la sua prima parola, quindi può parlare. Quello che la differenzia dalle altre bambine sono le gambe; non può correre, né giocare, né fare ginnastica.
La disabilità è un marchio con cui Anna dovrà convivere. Dovrà sopportare lunghi periodi in ospedale, sacrifici, la negazione della gita scolastica in seconda media, le frecciatine maligne dei compagni, che invidiano i suoi bellissimi risultati scolastici, gli sguardi pietosi, compassionevoli, e curiosi, oppure quelli di chi non capisce, non vuole capire o ha semplicemente paura della diversità. In questo breve ma intenso scritto viene fuori il ritratto di una Donna con la D maiuscola, forte grazie alle sue fragilità, bellissima, generosa, sorridente e che oggi studia alla Facoltà di Giurisprudenza (sarebbe un ottimo magistrato, noi di EC Shivers’ ne siamo sicuri).
Perché la vita continua nonostante l’incomprensione e lo scherno, nonostante le mille difficoltà di tutti i giorni, che rendono complicata anche l’azione più semplice. Il messaggio di Anna è forte e chiaro: “ho deciso di raccontare me stessa, di mettermi a nudo e lanciare questo messaggio, perché conosco meglio delle mie tasche la difficile vita di una persona disabile”. La disabilità non è un limite, ma i limiti esistono solo negli occhi di chi guarda.
Esempi luminosi come quello di Anna ci fanno capire quanto siamo fortunati, ma ci spingono anche a non provare paura per la diversità, a riconoscere l’umanità del nostro prossimo come ricchezza, a non aspettare che altri aiutino chi ha bisogno, ma a mettersi noi stessi in prima fila per aiutare.
Cat.
LINK AMAZON: La disabilità non è un limite
Se ti è piaciuta la recensione condividila sui social!
E se ti interessano altre recensioni clicca qua!