Narrativa straniera

RECENSIONE: “Espiazione” di Ian McEwan

Titolo: Espiazione
Autore: McEwan
Editore: Einaudi
Pagine: 388
Anno: 2014
LINK D’ACQUISTO AMAZON: Espiazione

Voto: 4/5
4stelle

37427713_2230881276941890_3335158391583539200_n

Degno di figurare tra i migliori romanzi del XX secolo, Ian McEwan racconta una storia a metà tra classicismo e creatività, ricca di flashback, ambientata ai tempi della Seconda Guerra Mondiale e dalle tinte profondamente fosche. Per questo libro lo scrittore inglese fu in lista per il Premio Pulitzer.

Una ragazzina di tredici anni, di nome Briony, si innamora, come ci si può innamorare a quell’età, del giardiniere della tenuta di famiglia, Robbie Turner, il quale però prova a sua volta una passione inizialmente segreta (poi corrisposta) per la sorella di Briony, Cecilia.

Villa Tallis diventa lo sfondo di incomprensioni e malintesi. Briony appare freneticamente coinvolta nel comporre il proprio spettacolo teatrale che dovrà essere recitato di fronte a parenti e amici, ma allo stesso tempo diviene, in più di un’occasione, spia dei comportamenti e dei movimenti degli altri componenti della casa, in particolare di Robbie e Cecilia, arrivando a mal decifrare ogni cosa: un tuffo nella fontana della tenuta, una lettera, un orecchino della sorella caduto sul tappeto.

111.jpg
Briony interpretata da Saoirse Ronan nella trasposizione cinematografica del 2007

La mente di una ragazzina sa essere perfida e la mente di una ragazzina gelosa, ferita nel proprio orgoglio, lo sa essere ancora di più. Briony sarà così la causa della rovina non solo del giovane e puro Robbie, che verrà rinchiuso in carcere e poi inviato al fronte, ma anche del resto della sua famiglia.

In età adulta, divenuta prima crocerossina e poi scrittrice, Briony tenterà di raccontare una nuova versione, di rendere giustizia a tutti coloro a cui ha fatto del male, di concedere finalmente, anche se solo su carta stampata, il destino felice che a causa sua Robbie e Cecilia non avevano mai avuto. Espiazione (Atonement) è quindi un titolo che concentra in sé tutto il doloroso percorso compiuto da una Briony ormai sconvolta e arrivata troppo tardivamente a prender consapevolezza delle proprie azioni.

Sullo sfondo di questo impianto tragico, ma di una bellezza sconvolgente, si stagliano altre figure di tutto rilievo, che si intrecciano tra loro e con i personaggi principali: la madre delle sorelle Tallis, Emily, fragile donna costretta all’immobilità a causa di continue emicranie; Lola, seducente e ambigua adolescente, che sfida con troppa presunzione il mondo degli adulti; Paul Marschall, ricco proprietario di una fabbrica di cioccolato, che specula sulla guerra e approfitta dell’ingenua Lola.

È vero, qualche descrizione di troppo sul paesaggio e l’arredamento della casa, come qualche pensiero eccessivamente freudiano, si sarebbero potuti evitare, ma nel complesso io ritengo che sia una bellissima storia d’amore, coinvolgente ed assoluta, capace di oltrepassare i confini dello spazio e del tempo.

È inoltre un romanzo che sa far riflettere su molti temi, come l’abuso fisico e psicologico, la stupidità della guerra e la banalità del male. Perché il male, come in molte altre opere di McEwan, regna anche qui sovrano in tutte le sue sfaccettature. Non è un libro di facile lettura, né tantomeno ben digeribile, ma lo stile ammaliante e la trama che adesca sempre di più il lettore, fino al finale che lo lascia impietrito, ne fanno un capolavoro che non vi lascerà indifferenti e che prenderà posto fisso nella vostra libreria.

Il mio errore, se così si vuol chiamare, è stato conoscere l’esistenza del libro attraverso il film del 2007 del mastodontico Joe Wright con Keira Knightley (Cecilia), James McAvoy (Robbie) e Saoirse Ronan (Briony). Il tutto, come se non bastasse, condito con le musiche del nostro compatriota Dario Marianelli, che per questa colonna sonora ha vinto pure l’Oscar.

222.jpg

Ho pianto la prima volta che l’ho visto e piango tutte le volte che lo rivedo. La fotografia e la sceneggiatura sono strabilianti, la camera che segue lo sguardo d’abisso marino di Briony è una trovata geniale.

La mia predilezione quindi, tra libro e film, va al film, ma probabilmente il mio giudizio sarebbe stato diverso se avessi invertito l’ordine. A mio modesto parere, Espiazione rimane comunque il miglior libro di McEwan (almeno tra quelli già pubblicati!).

Cat.

1 pensiero su “RECENSIONE: “Espiazione” di Ian McEwan”

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...